Cessione del quinto e dipendenti pubblici pignorati: cosa c’è da sapere

Forse non lo sai, ma anche se è prevista una procedura di esecuzione in corso, ad esempio dovuta avevo un pignoramento, la possibilità di accedere ad un prestito con cessione del quinto non viene mai negata.

Tramite questo prestito è possibile ottenere una certa liquidità da utilizzare in base alle proprie esigenze economiche personali, la quale può essere rimborsata tramite trattenute dirette che avvengono sulla busta paga o sulla pensione del soggetto debitore. Questa trattenuta per legge non può andare oltre un quinto, vale a dire il 20% degli emolumenti totali percepiti dal debitore stesso, a meno che non si aderisca a un prestito con delega o con doppia cessione del quinto che permette invece una trattenuta fino al 40% del proprio salario, inteso come stipendio o come pensione.

Chi sono i pignorati

Un certo individuo viene chiamato pignorato se ha subito un pignoramento in passato. Il pignoramento è un atto che dà il via a un processo di espropriazione forzata. L’atto di pignoramento è infatti un atto esecutivo che ha lo scopo di vincolare determinati beni posseduti dal debitore con lo scopo di soddisfare e tutelare appieno un creditore. Puoi trovare più info utili sul sito guidaprestitiprotestati.

Il pignoramento è quindi un vincolo giuridico che riguarda il valore di scambio dei beni, ma non la loro fruizione. Il debitore può continuare a disporre dei beni dal punto di vista materiale che sono oggetto di pignoramento, ma non può esercitare comportamenti che possono comportare la sottrazione, la distruzione o il deterioramento di questi. A seconda della tipologia di bene posto a garanzia per un prestito che è stato inseguito pignorato, si possono distinguere tre diversi tipi di pignoramento, ovvero:

  • il pignoramento immobiliare, se ha per oggetto beni immobili;
  • il pignoramento mobiliare, se riguarda oggetti mobili;
  • il pignoramento verso terzi, se riguarda crediti o beni di proprietà del debitore che sono nella disponibilità di terza persone. È il caso ad esempio del pignoramento del saldo creditore di un conto corrente bancario.

In ultima analisi, il pignoramento consiste in una ingiunzione attuata da un ufficiale giudiziario nei confronti del debitore che prevede l’astensione da ogni tipo di atto diretto a sottrarre i beni assoggettati all’espropriazione da presentare come garanzia del credito.

La cessione del quinto per pignorati

Oggi anche i soggetti che hanno subito dei pignoramenti in passato possono accedere a dei prestiti personali pensati per le loro esigenze, uno fra questi la classica cessione del quinto. Si tratta di una forma di credito oggi particolarmente in voga, pensata però solo per chi dispone di una busta paga, ovvero nel caso dei lavoratori dipendenti pubblici o privati. Grazie alla garanzia offerta dalla propria busta paga, un soggetto pignorato può quindi dimostrare di fronte ai creditori la possibilità di usufruire di una solida garanzia economica che spesso da sola risulta sufficiente per poter avanzare la propria domanda di prestito.

In alcuni casi, può capitare che si riceva un pignoramento dopo aver richiesto un prestito con cessione del quinto, ovvero dopo che è stata avanzata la propria domanda di credito. Anche in queste situazioni è possibile optare per la richiesta della cessione del quinto, ma solamente se il salario rimanente è in grado di garantire il minimo necessario per poter mantenere un tenore di vita sufficientemente dignitoso.

I limiti degli importi delle rate

Oggi il Codice Civile fissa alcuni limiti alla cessione di una parte dello stipendio che può arrivare fino a un quinto massimo stabilito per legge. Non è possibile rimborsare le rate per il rimborso della cessione del quinto che vanno a coprire un importo maggiore di un quinto, ovvero del 20% del salario percepito mensilmente dal soggetto debitore. Nel caso dei pensionati bisogna considerare anche l’importo mensile minimo per poter sopravvivere, stabilito per legge a 500€ mensili circa.

Di Drew